La legge sul fine vita stenta a decollare. La vita è sacra. E' un dono che ci viene concesso e verso il quale dobbiamo essere rispettosi. Amare la vita e superare le difficoltà, mantenere la testa alta, affrontare con coraggio le i problemi e sostenere chi ci è vicino. Aiutare i più fragili, i deboli e gli indifesi. Siamo parte di un sistema che deve progredire, rigenerare e rigenerarsi, nel quale costruire un mondo in evoluzione, che rispetti tutto e tutti.
Alla fine arriva un momento nel quale abbiamo dato tutto, le forze sono al minimo. Un momento nel quale dover guardare indietro e lasciare spazio agli altri. Un momento nel quale goderci il frutto del nostro lavoro, l'amore dei nostri figli e le carezze dei nostri nipoti.
Questo è quello che ognuno sogna di vivere.
La realtà molte volte è più cruda e il nostro percorso viene segnato da malattia e sofferenze, degenerativa e incurabili.
In questi casi nasce spontaneo il domandarsi se la sofferenza che proviamo possa essere d'aiuto o di stimolo verso gli altri e come può incidere nella vita dei nostri cari. Non è il “lasciare questo mondo senza disturbare” Piuttosto è il rovinare il nostro ricordo, la nostra persona.
La vita è sacra ma ogni uomo ha diritto a morire con dignità.

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